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AperiCEO è un’iniziativa del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Belluno Dolomiti che punta a far incontrare i giovani imprenditori con Imprenditori e Manager che hanno una storia da condividere. Storie di successi, ma anche di rischi, errori, sogni, ripensamenti. Storie di coraggio, di decisioni, di strade incerte. L’obiettivo è ispirare i giovani imprenditori nel loro percorso di crescita professionale e personale.
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Wednesday Feb 24, 2021
AperiCEO - Enrico Loccioni
Wednesday Feb 24, 2021
Wednesday Feb 24, 2021
Enrico Loccioni ha iniziato come elettricista a 19 anni. «Da giovane avevo due idee ben chiare in mente: non volevo lavorare alle dipendenze di nessuno né svolgere un’attività ripetitiva. L’unico modo per realizzarlo era creare la mia impresa. L’ho costruita su questi due principi, perché non volevo far fare ad altri quello che a me non piaceva fare. Avevo 19 anni, e nessuna idea di dove sarei arrivato…».
Nel 1968 Loccioni ha fondato una ditta di impianti elettrici di tipo artigianale. Realizzava impianti per le imprese della zona. Anno dopo anno si è ingrandito, cercando di trovare nuovi clienti. «Ci chiedevano di aiutarli a migliorare la qualità dei loro prodotti, così abbiamo iniziato a sperimentare alcune soluzioni. E ci siamo specializzati nella “misura della qualità”, che è tuttora il nostro core business».
Oggi il gruppo, che fattura 70 milioni di euro, è un modello organizzativo, è considerato uno dei luoghi migliori in cui lavorare in Italia. E nel 2015 Loccioni è stato nominato Cavaliere del Lavoro per il valore del suo operato, in termini di creazione e qualità del lavoro, impegno sociale, innovazione e internazionalizzazione.
«Per me l’impresa è un’avventura, qualcosa che si rinnova sempre, al contrario dell’azienda che è sinonimo di replicabilità. Noi lavoriamo su commessa, non forniamo prodotti replicabili né catene di montaggio. E i collaboratori non sono dipendenti ma persone. Non sono un numero. Sono soggetti e non oggetti, attori e non spettatori».
Ecco i suoi cinque consigli per creare un’impresa di successo (tratti da un'invervista alla rivista Milionaire):
1. Punta sul territorio
Lo sviluppo non avviene solo nei grandi centri, ma ovunque ci si qualcuno che lo voglia. «Siamo un’impresa che dialoga con il territorio. Per esempio, abbiamo adottato 2 km del fiume Esino per bonificarlo. Abbiamo investito 10 milioni di euro. Ora il fiume è tornato sicuro, ha suggerito la nascita di iniziative pubbliche e private (piste ciclabili, punti di ristoro), è diventato fonte di energia elettrica e termica».
2. Parti dalle esigenze del cliente
Cerca di anticiparle. Allarga la tua base clienti, guarda a nuovi trend sui quali puoi lavorare: «L’unico vero capo è il cliente: senza di lui non c’è stipendio per l’imprenditore, né per i suoi collaboratori».
3. Crea un ambiente di lavoro favorevole
Le persone sono il patrimonio più importante per l’impresa: «Negli ultimi sei anni abbiamo assunto 220 persone, tutti neodiplomati e neolaureati del nostro territorio. Per sceglierli creiamo un vivaio, come nelle squadre di calcio. Stabiliamo un contatto a partire dalle scuole elementari, con visite di orientamento e progetti: i ragazzi hanno il tempo di capire se questo lavoro può essere interessante per loro. Una volta assunti qui, non hanno di fronte una struttura gerarchica, si lavora in gruppo su progetti comuni. Sta all’intraprendenza di ognuno trovare nuovi progetti su cui lavorare».
4. Orienta la tua impresa al cambiamento
Non imporre soluzioni, ma cercale continuamente, insieme con chi pone il problema. La Loccioni nel 1992 ha dato vita a Summa, una società che ha lo scopo di ricercare nuovi scenari tecnologici e di mercato e intraprendere strade inconsuete a prescindere dai business attuali.
5. Sii ottimista
Ti consentirà di potenziare il tuo ruolo, offrire fiducia ai cliente e fornitori, apprezzare colleghi e superiori: «Come stare in piedi durante la crisi? Oggi abbiamo a disposizione tante informazioni. Occorre metterle insieme, capire cosa funzionerà e cosa no, quali saranno i trend del futuro. Ho sempre pensato che dobbiamo essere noi a scegliere i nostri clienti e non il contrario. Negli ultimi tre anni abbiamo aperto tre sedi estere, il cui unico scopo è cercare il lavoro nel mondo e portarlo qui nelle Marche».
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